Castelvetrano-Furto di energia elettrica, arrestato tecnico Enel in pensione

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Un castelvetranese – M.C. le iniziali – di 66 anni, è stato arrestato dagli agenti del locale Commissariato di, per aver sottratto illecitamente grosse quantità di energia elettrica ai danni dell’Enel.I consumi particolarmente bassi, registrati dai contatori usati dall’uomo, avevano insospettito i verificatori della Azienda che fornisce elettricità sul territorio nazionale. In effetti risultava intestatario di cinque utenze che, a fronte dei risibili consumi registrati dai contatori manomessi, assorbivano abusivamente significativi volumi di elettricità, notevolmente superiori a quelli addebitatigli in bolletta. I poliziotti, coadiuvati da una squadra di agenti verificatori Enel, hanno eseguito una serie di perquisizioni negli immobili di cui il castelvetranese poteva, a vario titolo, disporre. Presso due delle quattro abitazioni, questi aveva realizzato un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica, attraverso una sorta di “by pass” sul contatore. In altri due casi, invece, il furto si era perfezionato tramite un allaccio diretto alla rete, recidendo il cavo conduttore ed apponendo specifici morsetti. È verosimile, secondo gli inquirenti, che l’arrestato abbia realizzato il complesso sistema fraudolento, sfruttando le conoscenze tecniche acquisite nel lungo periodo di servizio, in qualità di tecnico operatore, presso l’Enel Distribuzione S.p.a., azienda, dalla quale si era congedato da diversi anni. Gli espedienti tecnici escogitati gli servivano ad approvvigionare, a titolo pressoché gratuito, le proprie lussuose residenze, al cui interno sono stati rinvenuti potenti sistemi di illuminazione, di irrigazione, impianti di videosorveglianza, climatizzazione e, in un caso, persino un apparato di riciclo di acqua, utile al corretto funzionamento di una ampia piscina in muratura realizzata in giardino. Espletate le formalità di rito, M.C., su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato associato agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Ad esito dell’udienza di convalida e del giudizio direttissimo, il Tribunale di Marsala ha convalidato l’arresto, e lo ha condannato il soggetto alla pena di 10 mesi di reclusione e 200 euro di multa.