Castellammare del Golfo-Pre-riserva dello Zingaro da sviluppare, Comune cerca architetti e agronomi

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Il Comune di Castellammare del Golfo vuole regolamentare e sfruttare la zona della pre-riserva dello Zingaro. Ecco perchè è alla ricerca di un agronomo e di un architetto per potere realizzare attività che possano dare occasioni di sviluppo e di attrattività al territorio. E’ stato pubblicato l’Avviso che per l’appunto mira a cercare due professionisti per la redazione del ‘Piano di Utilizzazione della Preriserva’ dell’area protetta sita nel territorio del Comune di Castellammare del Golfo e che ricade nella zona antistante la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. In tali aree possono essere previste iniziative idonee a promuovere la valorizzazione delle risorse locali, con particolare riguardo alle attività artigianali, silvo-pastorali, zootecniche e alla lavorazione dei relativi prodotti, nonché alle attività ricreative, turistiche e sportive, così come stabilito dalla normativa regionale che regola le zone delle pre-riserve. Il termine per la scadenza delle istanze di architetti e agronomi per partecipare all’avviso è fissato al prossimo 2 marzo alle ore 12. La spesa complessiva per gli incarichi professionali a professionisti esterni ammonta a 5.500 omnicomprensiva di oneri ed iva, quindi 2.750 euro per l’agronomo e altrettanti per l’architetto. Una volta individuati i tecnici referenti questi avranno il compito di definire le varie attività possibili, sulla base dei limiti imposti dalla normativa per la salvaguardia ambientale. Dopo la redazione il ‘Piano’ che sarà stilato dovrà essere sottoposto al consiglio comunale per l’approvazione definitiva che dovrà consentire, a chi lo voglia, di investire in ogni tipo di attività eco-compatibile. Insomma, l’idea di fondo è quella che i vincoli devono trasformarsi in risorse per il territorio. Un’occasione di sviluppo di non poco conto per Castellammare se si considera che la Riserva è l’attrattiva numero uno per i turisti che giungono in paese. Stiamo parlando di un tratto di costa lungo 7 chilometri di natura incontaminata dove vivono e nidificano i rapaci. Gli antichi greci e i latini la chiamavano “Cetaria” per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.