Calcio/eccellenza – Appello ai tifosi, ma l’Alcamo a fine campionato rischia di scomparire

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C’era una volta “La fossa dei leoni”. Così veniva chiamato il glorioso stadio “Maroso” stracolmo di tifosi entusiasti per le imprese dei bianconeri sotto la guida dei vari Gino Colaussi, che trascinò l’Italia di Pozzo alla vittoria  del campionato mondiale del 1938. Di Sergio De Corte, Natale Casisa, Luigi Soffrido, Mimmo Rizzo, Carlo Matteucci, Audino Arabia, Aurelio Bongiovanni Carmelo Del Noce, Riccardo Chico. Squadra trascinata dai vari Pecoraro, Billeci,  Lo Manto, Falce, Vaccaro e Mangiapane. C’è stato un periodo, sotto la guida di Roberto Boscaglia, che anche i gradini del “Catella” venivano occupati da un buon numero di sostenitori. Poi piano piano i tifosi si sono allontanati, resiste un manipolo della vecchia guardia, anche perché non c’è stato il ricambio generazionale. I giovani oggi hanno altri interessi e coloro i quali seguono il calcio lo vivono in Tv guardando la serie A.  Crisi di spettatori, non più di 200 coloro i quali seguono le partite casalinghe dell’Alba Alcamo. E la pattuglia si va sempre più assottigliando. Poche decine di euro gli incassi e grazie alla volontà di due imprenditori Baldo Marchiese e Giuseppe Milotta se l’Alcamo continua a calcare i campi di gioco. Il distacco delle Istituzioni, gli incassi insussistenti. L’interesse che viene sempre meno. Fino a quando l’Alba Alcamo potrà continuare nella sua quasi centenaria storia con periodi in cui sono stati calcati anche i palcoscenici della serie C. La società oggi lancia un disperato appello alla tifoseria “affinché possa accorrere in massa allo stadio e si stringa attorno ai nostri ragazzi incitandoli per tutta la gara di domenica prossima  contro la Polisportiva Castelbuono”. “La partita è di quelle che non si possono sbagliare – dicono i dirigenti- ed è per questo che chiediamo il vostro supporto ed incitare la squadra sin dall’entrata in campo per il riscaldamento. I giocatori hanno bisogno di sentire il calore e l’affetto della propria tifoseria, ed affrontare con coraggio questa delicata gara”. Avviata ieri la prevendita con biglietti a cinque euro. Si potranno acquistare fino a sabato sera presso la Tabaccheria Filippi di Corso dei Mille. Domenica al botteghino si pagherà otto euro. Ridotto (solo per ragazzi dai 14 ai 17 anni): sei euro. Il calcio ad Alcamo rischia di scomparire e fino ad oggi la stagione dell’Alba Alcamo, che con 22 punti naviga in una posizione anonima della classifica, è stata molto tribolata. Eppure i proclami ad inizio di preparazione, sotto la direzione di Giuseppe Guida, poi dimessosi, sono stati tanti. Obiettivo salto di categoria. Ma i risultati non sono venuti anche perché c’è stato un gran via vai di giocatori nel “Grand Hotel” Alba Alcamo tanto che prima Guida e oggi Davide Boncore, che siede in panchina, non hanno mai avuto un organico completo sul quale lavorare. L’avversario di domenica è il Castelbuono con appena 17 punti e undicesimo posto in classifica. Sulla carta i bianconeri hanno i favori del pronostico. Ma fino a quando Marchese e Milotta resteranno ai vertici societari e continueranno a fare sacrifici? Il loro abbandono significherebbe ammainare la bandiera del calcio ad Alcamo, che sventola del 1938 e  che ha vissuto periodi d’oro con vari presidenti tra cui i compianti  Giovanni Impellizzeri e Peppe Lauria.  Davide Boncore per domenica non ha problemi di formazione dove prima della sosta di Natale sono arrivati il centrocampista Gianluca Cardinale e l’attaccante Davide Carovana.