Alcamo: voto di scambio, ammessi parte civile gli elettori

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Comune di Alcamo, candidato sindaco sconfitto al ballottaggio e circa un centinaio di semplici elettori. Tutti sono stati ammessi come parte civile al processo in corso al tribunale di Trapani dal giudice per le udienze preliminari Lucia Fontana per voto di scambio nei confronti di sette imputati, tra i quali spiccano l’ex senatore del Pd Nino Papania, il suo braccio destro Massimiliano Ciccia e l’attuale consigliere comunale in carica Antonio Nicolosi. Esulta il movimento politico Abc, andato al ballottaggio con il suo candidato Niclo Solina che venne sconfitto dall’attuale sindaco Sebastiano Bonventre e dal suo entourage politico capitanato proprio da Papania per soli 39 voti di scarto: “Per la prima volta in Italia – si legge in una nota – un numero altissimo di privati cittadini, nella loro qualità di titolari del diritto al libero esercizio del voto, è parte civile in un processo per voto di scambio”. Sono state ritenute fondate le argomentazioni degli avvocati di parte civile: è stato considerato leso proprio il diritto al libero esercizio del voto riconosciuto, oltre che a livello costituzionale, anche dalla normativa appositamente emanata per “reprimere condotte volte ad alterare le basi della democrazia”. Unica mancata ammissioni come parte civile proprio quella di Abc per una ragione puramente temporale, esposta dallo stesso Gup nel corso dell’udienza: il movimento politico, infatti, quando i reati sarebbero stati commessi, era ancora una lista civica e non si era costituita come associazione. “Siamo molto soddisfatti del risultato di oggi – sottolinea la presidente di Abc, Paola Messina -. Lo siamo come cittadini in primis, perché questa è la nostra occasione per rivendicare il diritto al regolare esercizio del voto, di cui ci siamo sentiti privati nel corso delle amministrative del 2012. Accogliamo le ragioni esposte dal Giudice sulla non ammissibilità dell’associazione Abc, rilevando, dalle sue stesse parole, che tali ragioni sono legate solo al fattore temporale, e non già agli interessi di cui Abc si fa portavoce. Adesso, in quanto parti processuali, ci impegneremo affinché la giustizia faccia il suo corso”. Nella prossima udienza del 26 novembre il Gup prenderà delle decisioni in merito all’utilizzo delle intercettazioni dell’ex senatore Papania, che all’epoca da parlamentare godeva dell’immunità. Secondo l’accusa i 7 protagonisti della vicenda giudiziaria avrebbero posto in essere un sistema tale “al fine di ottenere a vantaggio del candidato sindaco Bonventre e delle 5 liste allo stesso collegate il voto elettorale, promettendo somme di denaro nell’ordine di 50 euro per ogni voto a più elettori non meglio identificati”. Un’inchiesta che avrebbe anche scoperchiato uno scandalo dietro un altro: dalle indagini alcuni sostenitori di Bonventre si sarebbero accaparrati, tramite alcune associazioni onlus a loro riconducibili, “consistenti derrate alimentari presso il Banco delle Opere di Carità Sicilia che poi facevano distribuire nel periodo immediatamente precedente la campagna elettorale e fino a quando non avevano luogo le operazioni di voto a famiglie alcamesi non abbienti in cambio della promessa di voto.