Alcamo: violazioni, Corte dei Conti affonda sul Comune

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Riduzione della spesa corrente, rendiconti e bilanci da approvare in tempi utili, piano di azione incisivo conto i morosi e per il recupero dei crediti vantati. Sono solo alcune delle azioni di risanamento che il consiglio comunale ha imposto all’amministrazione guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre. Priorità approvate dall’aula e dettate al governo cittadino in base alle contestazioni della Corte dei Conti che ha segnalato il permanere di violazioni e criticità finanziarie, tanto che recentemente uffici e amministratori sono stati sentiti in audizione dai magistrati contabili. Le contestazioni prendono le mosse dal rendiconto di gestione del 2011 e la mancata attuazione da parte del governo alcamese, secondo la Corte dei Conti, delle necessarie misure correttive. In quell’anno si sforò il patto di stabilità e la magistratura contabile segnalò la tardiva approvazione del rendiconto di gestione per l’anno, il consistente ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nell’esercizio e di debiti ancora da riconoscere alla fine dell’esercizio, la bassa percentuale di riscossione delle entrate da recupero evasione tributaria e da sanzioni per violazioni al codice della strada, la mancata adozione delle misure di contenimento per la spesa del personale in riferimento alle stabilizzazioni del personale Asu, e la presenza di consistenti residui passivi al titolo II della spesa in conto capitale. Nel documento approvato dal civico consesso si danno delle precise direttive all’amministrazione comunale e di conseguenza agli uffici: anzitutto si chiede la programmazione dei bilanci incentrata su una revisione della spesa corrente che consenta una sua riduzione. Secondo i consiglieri i capitoli di spesa da “aggredire” sono quelli della riscossione dei contenziosi per i relativi crediti derivanti da sentenze o provvedimenti favorevoli all’ente, la riduzione delle retribuzioni variabili e i processi di razionalizzazione della dotazione organica, la riduzione della spesa per servizi a rete, come ad esempio bollette di gas, telefoniche ed energia elettrica, gestione del ciclo dei rifiuti, tutela ambientale, servizio idrico integrato, ed ancora diminuzione dei contributi a enti ed associazioni, ed ancora eliminazione degli affitti. Altro doloroso capitolo è quello dei debiti fuori bilancio, le cui delibere sono state tutte riconosciute dal consiglio comunale: il segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, è stato invitato a fornire precise direttive ai dirigenti di settore al fine di prevenire l’insorgenza di potenziali debiti. Infine tutti i dirigenti di settore, ciascuno per le proprie competenze, sono stati invitati ad “adottare ogni utile provvedimento finalizzato alla accelerazione delle riscossioni”. Per quanto riguarda la violazione per la stabilizzazione degli Asu, il consiglio ha discolpato l’amministrazione: “Provvedimento dovuto – sostiene l’organo consiliare – per sopperire alla riduzione del personale a tempo indeterminato”.