Alcamo-Viaggio nel mondo dei formaggi con l’Accademia italiana della cucina

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Un viaggio che affonda le radici nel tempo: già Omero nell’Odissea racconta del ciclope Polifemo che produceva formaggi nella sua grotta. Poi le varie tappe nel corso dei secoli sino ad arrivare ai nostri giorni: è stato il racconto di Giada Lupo, titolare del Relais Agimbè, ricavato da un casale rustico del XIX secolo, a Calatafimi-Segesta, dove si è svolto ieri sera l’incontro promosso dalla delegazione di Alcamo e Castellammare del Golfo dell’Accademia italiana della cucina, associazione nata con lo scopo di tutelare le tradizioni della gastronomia italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento sia in Italia che all’estero. E poi Pino Di Sclafani, medico, con decine di pubblicazioni sull’alimentazione, ha illustrato i pro e i contro derivanti dalla consumazione dell’alimento. I formaggi nella cucina della tradizione regionale sono stati i protagonisti della serata e il tema della cena ecumenica di quest’anno, che si è svolta contemporaneamente in tutto il mondo per riunire nello stesso momento tutti gli Accademici alla stessa mensa virtuale. L’obiettivo: quello di celebrare un alimento di cui l’Italia è ricchissima, che entra come componente essenziale o secondario in numerose preparazioni tipiche del territorio, accanto ad interessanti innovazioni. Durante la serata ha portato il suo saluto ai soci presenti all’evento Liborio Cruciata, presidente della delegazione dell’Accademia di Alcamo e Castellammare. Poi un confronto e le relazioni mirate sulla importanza della valorizzazione dei prodotti locali in cui la lavorazione dei formaggi ha un ruolo di primo piano.