Alcamo. Va via il segretario generale

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La decisione di sollevare dall’incarico il segretario generale del Comune di Alcamo è arrivata quasi a stretto giro di posta e pertanto non può che sollevare interrogativi. Che Cristofaro Ricupati non fosse amato dai grillini lo dimostrano interventi presso l’Assemblea regionale della deputata alcamese Valentina Palmeri, dai quali è uscito sempre a testa alta. Che Cristofaro Ricupati non sarebbe stato confermato nella carica, essendo il rapporto fiduciario col sindaco, era scontato. Quello che oggi può meravigliare è la tempistica. Lo scorso 16 agosto il segretario rientrato dalle ferie annulla la delibera, approvata alla presenza del dirigente Marco Cascio, riguardante la “Determinazione dell’indennità di funzione spettante al sindaco e giunta” aumentata secondo gli indici Istat. Ricupati solleva una serie di osservazioni come per esempio “quella di una doppia pubblicazione all’Albo pretorio essendo stata la prima successivamente revocata perché risultavano mancanti delle attestazioni del dirigente del settore servizi finanziari relativi alle condizioni regolamentari concernente l’adeguamento delle indennità”. Nella vicenda va inserita la guerra da tempo in atto tra dirigenti. Infatti Ricupati aveva avviato un procedimento disciplinare su Cascio lo scorso mese di marzo per la determina che autorizzava gli impiegati al lavoro straordinario per il referendum sulle piattaforme petrolifere. Il dirigente durante le recenti amministrative si è schierato con i cinque stelle così come altre cosiddette figure apicali che fiutando il vento che tira agganciarsi al carro dei vincitori non fa certo male. La storia da Vito Turano ad oggi è testimone di tantissimi episodi di questo genere. Ricordiamo che Cristofaro Ricupati, da 10 anni in servizio al Comune, ha inviato numerosi esposti alla Corte dei conti, e non solo, sulla gestione di alcuni uffici comunale e pertanto inviso da chi li dirige. Troppo semplice, quindi, supporre che nell’accelerazione del provvedimento di commiato abbia anche influito la guerra tra i dirigenti alcuni dei quali intoccabili perché vincitori di concorso. La rimozione “all’insegna della discontinuità per garantire il cambiamento”, frasi dietro le quali spesso si camuffano provvedimenti come per esempio anche uno recentissimo: ovvero una sorta di marcia indietro del Comune sulla vertenza pozzi d’acqua privati, ancora da definire in tutti i suoi contorni anche perché per domani mattina era prevista l’apposizione dei sigilli da parte di carabinieri e Guardia di finanza. Il Comune di Alcamo perde un valido dirigente. Va precisato, comunque, che l’avvicendamento è un fatto fisiologico quando viene eletto un nuovo sindaco. E’ accaduto anche a Roma dove la sindaca Raggi ha sostituito il segretario. Ma per come è successo ad Alcamo e dopo tre giorni dall’annullamento della delibera sulle indennità a sindaco e giunta, molte considerazioni si possono fare. Per assumere un nuovo segretario occorrerà un bando. Ci sarà un sostituto per un posto di prestigio ben remunerato dove sin dal 2014 si intascavano anche i diritti di rogito ora aboliti da un decreto di Renzi. E se il Comune, come dice il sindaco Surdi : ”ha bisogno di un profondo rinnovamento a partire dalla classe dirigenziale”, cadrà forse qualche testa coronata?