Alcamo: torna in città la salma di Giuseppenrico

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Tornerà presto ad Alcamo la salma di Giuseppenrico Adamo, il 14enne che è morto martedì scorso all’interno della scuola che frequentava nel bolognese a causa di un infarto. Il Comune di Alcamo, attraverso i Servizi sociali guidati dall’assessore Stefano Papa, ha messo in moto la macchina organizzativa raccogliendo il grido di allarme lanciato dalla mamma del piccolo, Antonina Benenati, 38 disoccupata e vedova, che aveva nei giorni scorsi chiesto aiuto economico proprio per permettere il rientro del corpo del figlio. Il Comune si è messo in contatto già da questa mattina con il sindaco di Castel Maggiore, paese dove è deceduto Giuseppenrico, per concordare il da farsi. Dal suo canto l’amministrazione bolognese ha già assicurato che è stata attivata una macchina della solidarietà imponente per pagare i funerali a Castelmaggiore.
Le condizioni della famiglia Benenati sono già da tempo conosciute dai Servizi sociali di Alcamo. A parte la donna anche i suoi genitori sono disoccupati e solo il padre fa dei lavori saltuari. Impossibile quindi potere affrontare le spese dei due funerali. Al momento la salma del ragazzo si trova nell’obitorio dell’ospedale bolognese dove era stato ricoverato nel tentativo di rianimarlo. La tragedia si è consumata martedì mattina, durante lo svolgimento delle lezioni: il quattordicenne all’improvviso ha perso conoscenza e si è accasciato a terra. Si sono fatti ripetuti tentativi per rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare. Secondo il medico legale è stato stroncato da un infarto.
In contemporanea anche le associazioni di volontariato del paese bolognese si sono già attivate per raccogliere fondi, così come tante altre associazioni di volontariato si sono messe da due giorni al lavoro ad Alcamo. “La città è partecipe e vicina al dolore della famiglia – afferma il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre – e sono certo della solidarietà e della generosità dei miei concittadini. Ringrazio l’amministrazione di Castel Maggiore per la fattiva e immediata collaborazione, anche i compagni di scuola del ragazzo che hanno avviato una colletta”.