Alcamo-Teatro “Cielo”, festa per l’integrazione e conoscere usi e costumi romeni

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L’Inno nazionale della Repubblica Italiana e l’inno della Romania con il pubblico in piedi e in silenzio. A seguire uno scrosciante applauso che segna l’inizio di un evento celebrato ieri sera al teatro Cielo d’Alcamo. Un evento che rinsalda i rapporti tra la comunità alcamese e i romeni che vivono nella nostra città che secondo stime supererebbero le 5 mila unità. Un evento per esaltare i valori dell’integrazione. Per lavorare nella direzione della crescita sociale. Per far sentire a casa questa comunità, che ieri sera ha rinverdito parte delle loro tradizioni, portandole a conoscenza dei presenti alcamesi. Musica folk. Balletti e la ciliegina finale l’esibizione della cantante internazionale Maria Ciobanu, due dischi d’oro. Già ambasciatrice all’Onu per la cultura romena. E’ stato tutto un susseguirsi di emozioni. Di  rivisitazione dei propri valori e usanze. Gli artisti susseguitisi sul palco sono stati omaggiati con rose, simbolo dell’amore, ma anche qualcosa che va oltre la semplice consegna. L’omaggio delle rose ovvero  testimonianza d’amore verso la terra natia per un cordone ombelicale che non si potrà mai tagliare. E poi quel trenino tra i corridoi della sala del teatro Cielo con romeni di tutte le età che ritmavano con i loro movimenti, con il loro ballo, la musica che proveniva dal palco. Quel trenino mano nella mano metafora dell’unione di un popolo, della saldezza dei rapporti anche da  lontano con le proprie radici. E forse col pensiero di un giorno di potere risalire magari su quegli autobus, che partono da piazza della Repubblica, per tornare per sempre nei luoghi natii. Aspirazione non sempre possibile per i milioni di persone che emigrano in cerca di una vita migliore per se e per i propri cari. Ad Alcamo si è ben inserita la comunità romena, con lavori in diversi settori dell’artigianato. In campagna. Le prime arrivate una ventina di anni fa erano soprattutto donne, impiegate come badanti. Lo spettacolo, la prima ad Alcamo e poi Palermo, Catania, Roma e altre città, prende il titolo di  “Bine V-Am Gasit Romani” è stato reso possibile grazie all’intraprendenza di Elena Ciobanu, che vive e lavora da tanti anni nella nostra città e che fa parte del coordinamento nazionale cittadini romeni per la provincia di Trapani. A porgere il saluto di benvenuto è stato il sindaco Domenico Surdi. Ad aprire le “danze” il gruppo folk Elimo-Segesta, affiliato all’Associazione cavalieri del Castello dei conti di Modica, una cui folta rappresentanza ha assistito allo spettacolo. E non si esclude che possa gemellarsi con il gruppo folk “Floare De Colt”, composto da una ventina tra ragazzi e ragazze, che abitano nel Catanese, esibitisi ieri sera. Le canzoni di Silvia Semeninc, di  Jonut Dolomescu, accompagnato con i virtuosismi del violino di Doinita Dolanescu, applaudita anche per numerosi assoli, hanno scatenato l’entusiasmo dei presenti il cui apice è stato toccato con il concerto finale di Maria Ciobanu. In piazza Castello una mostra di abiti tipici romeni e degustazioni di prodotti tipici. Tra i presenti Ovidio Ianei, sottosegretario del ministero dei romeni all’estero e Stefan Stanasel, presidente nazionale dei ordinamenti dei cittadini romeni in Italia e il console romeno a  Catania. La comunità romena ha rivolto un particolare ringraziamento all’imprenditore  alcamese Gaspare Bianco, da sempre vicino ai romeni residenti nell’Alcamese.