Alcamo-Su una barca in balia delle onde per conoscere il mare

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Una grande ventola che spara aria su un’imbarcazione riproducendo le condizioni del mare forza 5. Una barca, posta al centro della palestra dell’Ipab “San Pietro” di Alcamo su un simulatore, sballottata dalle “onde” che due ragazzi per volta cercano di guidare. E’ entrato ieri nel vivo il progetto “Impariamo a conoscere il mare”, dedicato a trenta ragazzi Down facenti parte di associazioni impegnate nel lavoro di integrazione e socializzazione  di giovani affetti da tale sindrome e di ragazzi ospiti della San Pietro. Tutti dai sei ai 14 anni. Il progetto nasce dall’alleanza tra il Kiwanis club di Alcano, presieduto da Enzo Coppola e la sezione della Lega navale di Castellammare, della quale è presidente Giuseppe Stabile. Lo scopo è quello di  avvicinare  ragazzi al mare, con una serie di incontri, attività e sperimentazioni che consentano loro di acquisire conoscenze sulle risorse, sull’ecosistema, sui pericoli, sulla tutela, nonché sulle tecniche di navigazione, di nuoto e di vela. Il tutto all’insegna della solidarietà e integrazione. Seguono con attenzione e passione il corso su come guidare un’imbarcazione, che vede al timone come insegnanti: l’istruttore di vela Paolo Stabile, l’esperto velista Mimmo Taibi e Franco Corso, tutti della Lega navale. “Con le lezioni sull’imbarcazione il corso è entrato nella seconda fase – dice Giuseppe Stabile – e vengono simulate le condizioni del mare con la barca che naviga a varie andature”. Il primo ciclo di lezioni è stato caratterizzato dall’insegnamento di nodi marinari, dell’armamento e cosa fare in caso di pericolo.  Protagonisti sono  ragazzi della sezione alcamese dell’Associazione italiana persone Down, fondata nel 2006, dove vengono portate avanti da tempo iniziative quali laboratori, spettacoli teatrali, etc. finalizzati a renderli autosufficienti e quindi a potersi meglio integrare”. La sede della via Girolamo Caruso, che si sorregge anche con le donazioni tramite il 5xmille, è frequentata dalle famiglie e da ragazzi di Castellammare, Calatafimi, Partinico e San Giuseppe Jato. Al progetto partecipano anche ragazzi con disabilità dei quali si prende cura l’associazione “I girasoli”, fondata nel 1996 che basa principalmente le sue cure con la terapia a mezzo di cavalli. “Il progetto – dice Enzo Coppola-  privilegia l’aspetto pratico e ludico, per assicurare l’attenzione costante. Previsti inoltre incontri con esperti che, servendosi di materiale didattico audiovisivo, parlino del mare nella sua complessità, da immensa risorsa all’inquinamento dell’uomo, dalle specie marine a serbatoio archeologico, da forza impetuosa della natura ad ecosistema fragile da tutelare. A conclusione del progetto,  ci sarà la visita su una barca a vela ormeggiata preso i pontili della Lega navale di Castellammare “per conoscerne la componentistica, gli spazi- dice Giuseppe Stabile – le tecniche di navigazione, la rotta, il vento, etc.” Collaborano al progetto la Guardia costiera- Ufficio locale marittimo di Castellammare e la comunità alloggio “La Farfalla” di Alcamo.