Somma Lombarda: settantenne alcamese ucciso dai rapinatori

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Ucciso a scopo di rapina. Non hanno più dubbi gli inquirenti che questa mattina hanno compiuto gli ultimi rilievi nell’abitazione di Somma Lombardo dell’alcamese Antonino Faraci (nella foto), 70 anni, ucciso nella serata di sabato. Secondo gli ultimi rilievi effettuati dai militari dell’Arma l’uomo è stato colpito con violenza alla nuca. Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’uomo avrebbe sorpreso alcuni ladri all’interno della sua abitazione e questi ultimi, che non sembrano essere comunque dei professionisti, lo hanno colpito con un soprammobile. Nelle prossime ore potrebbero esserci degli importanti risvolti sul piano investigativo: l’oggetto che ha ucciso Faraci è stato posto sotto sequestro e sarà analizzato dai Ris, così come altri reperti. Si spera di potere rinvenire tracce biologiche degli autori della presunta rapina e le probabilità appaiono molte dal momento che si pensa che ad agire non sono stati dei professionisti del crimine. La vittima da diversi anni si era trasferita in Lombardia dopo una vita di sacrifici che gli aveva permesso di emigrare e di comprare la villetta in cui abitava e si è consumato l’omicidio. L’anziano si era trasferito a Somma Lombardo con tutta la famiglia praticamente: moglie, uno dei due figli (l’altro è emigrato in America), fratelli e nipoti. I carabinieri hanno ricostruito con precisione ciò che è accaduto all’interno di quell’abitazione. Non ci sono infatti dubbio sulla dinamica violenta di ciò che è accaduto: in casa sono stati trovati evidenti segni di colluttazione, con ogni probabilità il pensionato avrebbe abbozzato una reazione quando ha sorpreso nell’abitazione i malviventi. Poi il colpo fatale inferto con un oggetto. In tal senso sono stati anche ascoltati i vicini di casa di Faraci per cercare di raccogliere elementi utili agli accertamenti: “Lui e la moglie – hanno raccontato agli investigatori – erano persone tranquille, che avevano buoni rapporti con tutti”. Sempre secondo i racconti dei vicini, la vittima era invalido a causa di una malattia e aveva problemi a muoversi autonomamente. Pare che il settantenne aveva subito qualche anno fa un ictus che gli aveva lasciato in eredità una claudicanza e dei problemi all’articolazione di un braccio. Dalle testimonianze è emerso che la coppia viveva una vita abbastanza riservata e conducevano una vita tranquilla. Ultimamente avevano subito alcuni furti in casa. Faraci aveva aperto con la moglie un laboratorio di confezioni, una sorta di piccola industrietta, che gli aveva per l’appunto permesso di potere racimolare qualche soldo per vivere in tranquillità gli ultimi anni della sua vita. In questa piccola località anni addietro ci furono una raffica di furti ma negli ultimi tempi la situazione pareva essere tornata alla normalità come conferma il sindaco del Comune Guido Colombo: “Non conoscevo la vittima e mi colpisce un fatto così perché la nostra è una cittadina tranquilla e sicura. Le forze dell’ordine presidiano bene il territorio e non siamo abituati a vivere storie di violenze”.

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