Alcamo: rifiuti nel catanese, il Comune non ci sta

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Alcamo autorizzato a scaricare nel catanese sino al 15 di febbraio ma l’amministrazione comunale non ci sta. Con l’imminente apertura della discarica di Siculiana, che dovrebbe aprire i cancelli lunedì prossimo dopo il completamento della nuova vasca, il Comune chiede di tornare sin da subito a scaricare nel più vicino sito agrigentino. Questa mattina l’assessore all’Ambiente Salvatore Cusumano ha scritto proprio all’assessorato regionale all’Energia per sollecitare un cambio di destinazione: “Da considerare – sottolinea Cusumano – che come Comune abbiamo tutte le carte in regola per potere scaricare a Siculiana. Serve però, oltre all’assenso della Catanzaro Costruzioni, società che gestisce la discarica agrigentina, anche il decreto della Regione che ci autorizza. Senza quello non possiamo fare altro che continuare a scaricare a Catania”. Al momento non è certamente una bazzecola il maggior onere che il Comune deve affrontare per scaricare a Catania. Indicativamente si parla di aumenti che oscillano tra 10 ed il 20 per cento in più rispetto a quando Alcamo scaricava a Siculiana. In un anno quindi Alcamo si ritroverebbe a pagare all’incirca un milione di euro in più per i maggiori oneri riguardanti lo smaltimento e il trasporto. “Perché non ci autorizzano a scaricare a Siculiana? Questo lo dovremmo chiedere al governo Crocetta – aggiunge l’assessore all’Ambiente – che ci auguriamo possa accordarci di tornare a trasferire i nostri rifiuti nuovamente a Siculiana. Non possiamo permetterci ancora una volta, a causa di questi maggiori costi, a mettere le mani in tasca ai cittadini. La Regione è chiamata a trovare una soluzione”. Quantomeno non si rischia nessuna emergenza rifiuti all’orizzonte, se questa può essere una consolazione. E non è comunque cosa così scontata di questi tempi. Alla vigilia di Natale ad Alcamo si era entrati in una fase di crisi dopo la chiusura proprio della discarica di Siculiana e per due giorni non fu smaltito l’indifferenziato perché si era in attesa della nuova destinazione da parte della Regione, che poi è stata individuata in Catania. Ora però la faccenda è ribaltata: non solo resta disponibile Catania ma riapre anche Siculiana: quindi perché mandare l’immondizia da Alcamo sino alla provincia etnea anziché fermarsi ad Agrigento, cioè a metà strada, con costi notevolmente ridotti? L’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto sostiene che in questi giorni si stanno cercando le soluzioni più idonee. Da vedere se Alcamo è inserita nell’agenza politica del governo come priorità. L’impressione però è che non è così dal momento che ci sono altri territori che certamente presentano situazioni emergenziali di una certa pericolosità mentre nel trapanese tutto sommato il servizio è sotto controllo.