Alcamo-Rendiconto 2015, le precisazioni di Scurto e Luppino

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Il Comune di Alcamo spiega ai cittadini i dati finanziari esposti nel rendiconto dell’anno 2015 proposto dalla Giunta comunale al Consiglio e per il quale si resta in attesa del parere del Collegio dei Revisori dei Conti. E lo fa con una nota in cui l’assessore al Bilancio Roberto Scurto e il dirigente dei Servizi Finanziari Sebastiano Luppino snocciolano una serie di numeri che fotograferebbero l’attuale situazione. Che, ammettono “rimane critica sugli equilibri di parte corrente per cui si rendono necessarie ulteriori riduzioni delle spese correnti e l’incremento delle entrate correnti non tributarie” mentre non presenterebbe particolari gravità sui parametri fondamentali (saldo di cassa, debiti fuori bilancio, fondi di accantonamento). Il consuntivo, al 31 dicembre 2015, evidenzia un saldo di cassa presso il tesoriere di € 10.595.505,64 nonostante il Comune abbia anticipato da maggio a dicembre dello stesso anno circa 4 milioni per il pagamento dei lavoratori a tempo determinato rispetto a quanto dovuto dalla Regione Siciliana. Inoltre, sempre nella stessa data, risultano residui passivi, quindi debiti da pagare per circa € 10.361.815,53 e residui attivi, ossia crediti da incassare per € 40.650.041,14. Questi ultimi vanno distinti in: crediti tributari per € 19.041.030,05, di cui € 14.991.648,20 ante 2015; crediti verso la Regione e lo Stato per € 5.548.708,04 di cui € 923.839,93 ante 2015; crediti per entrate proprie non tributarie € 10.756.071,74, di cui € 6.871.261,48 ante 2015.

“Nessuno dei suddetti crediti – prosegue il documento – è prescritto e sono quindi tutti riscuotibili con il vincolo che il loro utilizzo è subordinato al loro incasso per come dispongono dal 2015 le norme sull’armonizzazione contabile.

Gli altri crediti dei titoli 4 e 6 del bilancio non possono essere considerati veri crediti in quanto hanno un corrispondenza contabile con le uscite, tranne che per circa 300 mila euro che sono crediti derivanti da autorizzazioni edilizie ancora da riscuotere.

Considerato che le norme sull’armonizzazione contabile, entrate in vigore dal 2015, impongono di spendere solo ciò che è incassato è evidente che sui suddetti crediti bisogna, prudenzialmente e per legge, accantonare l’avanzo di amministrazione in attesa che il credito si traduca in cassa presso il Tesoriere.

Pertanto non solo i suddetti crediti sono riscuotibili ma il Comune ha la capacità di fronteggiare il loro incasso con un fondo di € 23.564.772,74 e che solo per € 1.440.030,58 viene, al momento, rinviato ad una copertura pluriennale. L’ammontare del fondo crediti di dubbia esigibilità non significa dunque che il Comune ha quantificato nel 2015 una perdita su crediti per 23 milioni di Euro ma che ha invece accantonato le suddette somme per come vuole la Legge!

Obiettivo prioritario per quest’Amministrazione è proprio quello di velocizzare l’incasso dei crediti facilitandone le procedure e riducendone i tempi. Verranno intraprese già nelle prossime settimane azioni mirate che riguarderanno in primis l’ufficio tributi, la riscossione, il contenzioso, i rapporti con Riscossione Sicilia SPA.

Per dovere di cronaca nel 2015 il Comune di Alcamo ha incassato € 22.689.265,29 sulla competenza delle entrate correnti ed € 12.014.389,22 sui crediti correnti degli anni precedenti al 2015.

A ciò bisogna aggiungere che, al momento, non si hanno debiti fuori bilancio privi di copertura finanziaria.

Detto questo, per correttezza di informazione, bisogna evidenziare che le entrate correnti rispetto alle spese correnti trovano ogni anno serie difficoltà ad essere equilibrate sia per la costante riduzione dei trasferimenti dello Stato e della Regione, sia per i più stringenti vincoli dell’armonizzazione contabile sia infine per l’impossibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione per pareggiare le entrate con le spese correnti come si è potuto fare fino al 2014.

Infine il fatto che il Comune ha rispettato l’obiettivo del Patto di stabilità per l’anno 2015 è certamente positivo dopo anni di sforamento, ma bisogna ricordare che il saldo era misto e che anche in questo caso dal 2016 bisogna fare i conti con la nuova normativa che impone il rispetto degli equilibri tra le entrate e le uscite.

In sintesi i Comuni Italiani, ed in questo Alcamo non fa eccezione, potranno spendere per il futuro soltanto quello che incassano”.