Alcamo-Problema acqua, salta la mozione in consiglio comunale

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Salta la mozione in consiglio comunale per impegnare il governo cittadino ad una serie di interventi per fronteggiare l’emergenza idrica ad Alcamo. A ritirarla gli stessi gruppi consiliari che l’avevano promossa, “Abc” e “Alcamo cambierà”, perché la maggioranza aveva intenzione di cassare almeno la metà del documento. Alla fine si erano anche alzati i toni sui banchi di opposizione e maggioranza e per far rientrare tutto è stato deciso di non sottoporre più al voto il testo.“Non avevamo altra scelta – afferma Gino Pitò, consigliere di Alcamo cambierà – perché rischiavamo di dover votare un atto da noi presentato e del tutto snaturato. La maggioranza aveva infatti proposto per votare l’atto una serie di emendamenti che andavano a cassare 8 dei 16 punti inseriti per affrontare le problematiche inerenti alle scarse risorse idriche con l’obiettivo di migliorare quindi la dotazione giornaliera. Il confronto era stato assolutamente civile, poi è cominciata a salire la tensione sui banchi del consiglio. A nostro parere i tagli degli 8 punti non hanno avuto una vera logica ma comunque il confronto è stato proficuo e positivo”. Le motivazioni della bocciatura di alcuni punti sono state spiegate dagli esponenti pentastellati: “Già molti punti che erano stati inseriti nella mozione – hanno sottolineato i consiglieri Rosalba Puma e Vittorio Ferro, quest’ultimo anche in veste di assessore – in realtà sono stati affrontati dall’amministrazione comunale. Non c’è alcun bisogno di votarli dal momento che in alcuni casi poi gli interventi sono stati previsti nel Dup, il documento unico di programmazione”. Nel corso del confronto è venuto fuori che al Comune esiste un progetto preliminare, risalente dai tempi della sindacatura di Giacomo Scala, che prevedeva in zona di contrada Tre Noci la realizzazione di un altro “Bottino” per l’accumulo dell’acqua, uno dei punti proposti nella mozione poi saltata. Progetto che però è stato di recente rimosso dal piano triennale delle opere pubbliche perché molto costoso, ci vorrebbero circa 5 milioni di euro, ed il Comune è privo di copertura finanziaria. Via libera anche a due debiti fuori bilancio tra cui uno riguardante l’ex segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, andato via nel settembre del 2016 sbattendo la porta. In pratica ha richiesto una sorta di “mora” al Comune per aver pagato con un anno di ritardo le sue spettanze per l’indennità di risultato: a lui vanno 700 euro.