Alcamo: politica mangiona, a dicembre il pieno

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La chiusura dell’anno è stata di quelle con il botto. Nel mese di dicembre scorso i consiglieri comunali di Alcamo hanno decisamente dato fondo a tutte le loro energie partecipando ad una raffica di sedute di consiglio e soprattutto delle commissioni consiliari. Ben 378 gettoni di presenza elargiti ai 29 consiglieri comunali (ad esclusione del presidente Giuseppe Scibilia che invece ha diritto ad un’indennità a prescindere dalle presenze in aula) e di questi la metà ha raggiunto del tutto o quasi il tetto massimo di emolumenti previsti. Per l’esattezza in 9 hanno inanellato tra le 16 le 17 presenze, arrivando a superare il tetto massimo consentito di 948 euro: si tratta di Ignazio Caldarella, Giuseppe Campisi, Leonardo Castrogiovanni, Francesco Ferrarella, Antonio Nicolosi, Mauro Ruisi, Antonio Pipitone, Francesco Sciacca e Marianna Vario; vicinissimi a questa cifra ci sono andati altri quattro esponenti del civico consesso: Alessandro Calvaruso, Francesco Dara, Lorena Di Bona e Gaetano Intravaia. Totale della spesa per i 378 gettoni di presenza elargiti pari a quasi 23 mila euro che sono stati liquidati proprio in questi giorni dal Settore Affari generale e Risorse umane del Comune. Per una volta il fanalino di coda per numero di gettoni di presenza incassati il consigliere Rosario Dario Pirrone lo ha lasciato al suo collega Sebastiano Dara che ha racimolato appena 5 presenze. Comunque la doppia cifra di presenza, vale a dire almeno 10, lo hanno raggiunto ben 25 consiglieri. A lasciare onestamente perplessi è un aspetto, al di là delle solite polemiche riguardanti i costi della politica eccessivi. A conti fatti a dicembre erano disponibili, escludendo festività, sabati e domenica di chiusura del municipio, soltanto 20 giorni lavorativi effettivi. Il che significa che moltissimi consiglieri comunali hanno timbrato la loro presenza ad una media impressionante di quasi un gettone al giorno. Ennesimo esempio di una politica ad Alcamo che non si ferma neanche davanti alle festività e al clima natalizio. E intanto si ingenerano i soliti dubbi di sempre: possibile che sia necessario davvero che venga convocata quasi una commissione consiliare al giorno? Che non si possano accorpare gli argomenti in un’unica seduta fiume magari? Da questo punto di vista di risposte dal palazzo di città non ne arrivano praticamente mai. Oggi questi gettoni di presenza appesantiscono il bilancio comunale per effetto di una decisione che risale al 2002. In sostanza nel dicembre di quell’anno il consiglio comunale deliberò di aumentarsi il gettone da 53 a ben 80 euro, con una impennata quindi del 75 per cento. Decisione questa che continua quindi a incidere pesantemente: infatti, nonostante nel corso degli anni questi emolumenti sono stati via via diminuiti, si è arrivati ad un singolo gettone che oggi è pari a 60,75 euro, comunque superiore sempre a quello fissato nel 2002. In totale, ogni anno mediatamente per soli gettoni di presenza il Comune sborsa qualcosa come 300 mila euro per i 29 consiglieri comunali. se si dovessero contare anche gli stipendi di presidente del consiglio, sindaco e assessori, oltre ai vari permessi di assenza dai luoghi di lavoro, si arriva alla cifra di ben 600 mila euro.