Alcamo-Operazione antimafia “freezer”, trovati 13 chili di droga e armi bianche

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Già nei giorni scorsi erano emerse delle indiscrezioni, ora arrivano i dettagli e che dettagli in seguito all’operazione antimafia “Freezer” che ha portato ad Alcamo all’arresto del capomandamento Ignazio Melodia e di 5 suoi fedelissimi. In due abitazioni nella disponibilità di uno degli arrestati, Giuseppe Di Giovanni, camionista di 32 anni, incensurato ma con un sogno nel cassetto e cioè quello di fare il mafioso come è stato svelato dalle intercettazioni,  è stato trovato un ingente quantitativo di droga e un  vero e proprio arsenale. Per l’esattezza 13 chili di sostanza stupefacente insieme ad armi bianche e da sparo. In particolare, sono stati rinvenuti: 14 panetti, avvolti con nastro adesivo beige scuro a loro volta posti all’interno di palloncini di lattice di vari colori, e due pezzetti sfusi per un totale lordo di 7 chili di hashish; 2 sacchi di plastica di colore nero ed un sacchetto di plastica di colore bianco, per un peso complessivo lordo di 6 chili di marijuana; un bilancino di precisione elettronico; ben 39 armi da taglio di varie misure (lunghe e corte), tra cui alcune con apertura a scatto; 49 cartucce calibro 38; un machete; una sciabola tipo katana; 2 tirapugni, una cartucciera con 11 cartucce calibro 16, un fucile di precisione ad aria compressa ed infine 2 mazze da baseball. Di Giovanni, indagato per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, è risultato dalle indagini portate avanti da polizia e Dia di Trapani essersi messo nella disponibilità, in modo continuativo e stabile, della famiglia mafiosa di Alcamo e del suo reggente Ignazio Melodia del quale era autista e uomo di fiducia. Ha partecipato ad incontri nel corso dei quali venivano indicate le strategie del sodalizio e compiuto atti delittuosi nonché tentativi ripetuti di impedire il libero esercizio del voto alle scorse elezioni amministrative del 2016 e a procurare ad altri consensi elettorali. Nel corso di una conversazione intercettata è lo stesso Di Giovanni ad attribuirsi il ruolo di mafioso: “…io..io..ave che ho fatto la scelta di fare il mafioso, io “ave” che ho fatto la scelta di fare il mafioso..assai…tutti volevano fare il presidente, chi voleva fare il presidente, io il mafioso sempre ho voluto fare”. Nello specifico Di Giovanni, secondo la ricostruzione degli inquirenti, pare abbia tentato con la violenza, in alcuni casi persino con un’arma da sparo in mano, di minacciare persone affinchè portassero voti alla sua compagna, Alida Lauria, candidata al consiglio comunale nella lista “Noi per Alcamo” che sosteneva il candidato sindaco Baldassare Lauria. La donna, che di mestiere fa il chirurgo, prese 140 voti ma non riuscì ad essere eletta dietro gli scranni del civico consesso.