Alcamo-Modifica regolamento consiglio comunale, si torna in commissione

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Stoppata la modifica al regolamento del consiglio comunale di Alcamo. E’ stata la stessa assise, dopo una serie di scambi di accusa tra maggioranza e opposizione, a decidere di rinviare tutto nuovamente alla commissione regolamenti per esprimersi sulle ulteriori modifiche che ieri erano state presentate durante i lavori del consiglio e sulle quali si è alzato anche il dubbio di una presunta illegittimità. Infatti molti emendamenti che ieri sono stati depositati dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle, e che sarebbero dovuti essere stati discussi e integrati al testo, non erano stati esaminati dalla commissione consiliare competente. Un’eccezione subito rilevata dall’opposizione e che invece inizialmente i pentastellati hanno ritenuto non valida dal momento che il consiglio viene considerato comunque “sovrano” nelle sue decisioni.

Il nocciolo di fondo è che effettivamente nella commissione “allargata” ai capigruppo, come vuole prassi in queste determinate discussioni relative al regolamento per il funzionamento del consiglio, molti emendamenti avevano avuto parere contrario dal momento che i grillini non avevano più la maggioranza. Da considerare che dei 12 emendamenti presentati ben 11 erano proprio di marca del Movimento 5 Stelle, l’altro della consigliera di opposizione Enza Norfo. Dall’opposizione quindi è stata richiesta la necessità di analizzare questi nuovi emendamenti e di trovare quindi una mediazione in commissione, ma per tutta risposta la maggioranza ha acceso la miccia.

Sui dubbi relativi ad una presunta inammissibilità è stato richiesto il parere del segretario generale il quale però si è limitato a dare delle indicazioni.

Dopo diverse sospensioni dei lavori, e l’uscita dall’aula in forma di protesta da parte della consigliera Norfo, alla fine è stata votata favorevolmente la proposta dell’esponente di opposizione Mauro Ruisi di rinviare tutti i nuovi emendamenti alla commissione per esprimersi in merito. Tra le modifiche contemplate quelle relative all’incasso del gettone di presenza: in commissione se ne avrà diritto se il singolo componente sarà presente ad almeno 90 minuti dei lavori oppure all’80 per cento della seduta, in consiglio invece se il consigliere esiterà almeno i due terzi delle votazioni all’ordine del giorno. Si vogliono mettere anche dei paletti riguardo all’esposizione delle interrogazioni che dovranno essere “più circostanziate” e il consigliere proponente non dovrà superare i 5 minuti per illustrarla; su una delibera gli interventi concessi saranno al massimo di 10 minuti e comunque l’intervento principale non dovrà superare sempre i 10 minuti. Inoltre riguardo ad interrogazioni e interpellanze si vuole porre il veto alla trattazione di eventuali riferimenti alla vita privati di amministratori o consiglieri.