Alcamo Marina, la morte di Lanzarone: tecnici e periti a confronto

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Un sopralluogo definito geometrico con punti di osservazione da diverse angolazioni. Il prelievo dei due mezzi sequestrati, e affidati ai famigliari. Il trasporto dei due mezzi in un’autofficina allo scopo di mettere accanto il furgone e la moto per accertare il punto di impatto. Le verifiche effettuate alla presenza di consulenti delle parti: ovvero il proprietario del furgone Pietro Raneri, allo stato attuale indagato per omicidio colposo e della vittima l’architetto Alessio Lanzarone. L’incidente si verificò lo scorso maggio sulla strada provinciale, sp 55, che conduce ad Alcamo Marina. Tutte queste verifiche sono state disposte dalla magistratura di Trapani che ha nominato come perito Luigi Simonetto, il quale dovrà condensare i risultati delle perizie effettuate ieri mattina da trasmettere al giudice, che dovrà poi trarre le sue conclusioni. Uno studio dettagliato per avere un quadro chiaro della dinamica dell’incidente importante ai fini processuali. La posizione della persona indagata per omicidio colposo è ancora al vaglio anche perché ieri è stato deciso di chiedere alla Provincia se l’ingresso a quella stradella, da dove è sbucato il furgone, sia stata mai autorizzata. E tale verifica è molto importante. I familiari di Lanzarone si costituiranno parte civile ed ieri durante il sopralluogo sono stati rappresentati dall’avvocato Baldo Ruvolo e dall’ingegnere Gino Pitò. La morte di Alessio Lanzarone, sposato una figlia, suscitò ad Alcamo grande commozione. La vittima era una persona stimata e molto nota per le sue passioni sportive. Viaggiava a bordo della sua moto, direzione Alcamo Marina, quando si verificò lo scontro, rivelatosi mortale, con un furgone che usciva da una stradella laterale.