Alcamo-Ipab “Mangione”: distribuite le cariche, ma conti sono in profondo rosso 

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Un documento di programmazione finanziaria per cercare di mettere a posto i conti dell’Ipab “Mangione”, istituzione assistenziale, forse la più antica di Alcamo, eretta ente morale nel 1811, che si trova nella via Florio. Anche la “Mangione” non sfugge al profondo rosso dei bilanci che fotografano le difficoltà delle Ipab siciliane. Una deficit mensile che varia da 10 15 mila euro che va ad aumentare quegli oltre 600 mila euro che segnano il rosso delle casse. L’esame del documento dovrebbe iniziare mercoledì prossimo, giorno in cui è stato convocato il consiglio della Mangione, dove recentemente è stato eletto presidente il dottor Nino Ferrara, segnalato dall’Asp. Vice presidente Antonella Aprile, segnalata dalla prefettura, padre Aldo Giordano, per conto della Curia, Onofrio Manno pe la Regione siciliana e il nuovo entrato: il grillino Giuseppe Campo. Per ricomporre il consiglio di amministrazione sono stati necessari oltre sette mesi. Ma un compito molto arduo attende il consiglio che dovrà cercare di risanare i conti di un Ente, che svolge un buon servizio a favore di anziani e anziane, nella maggior parte indigenti. Il taglio dei contributi dell’assessorato regionale alla Famiglia, che consentiva di pareggiare il bilancio, ha fatto saltare tutti i conti tanto che nel marzo del 2014 il consiglio di amministrazione deliberò il programma di risanamento e sviluppo. La spesa maggiore riguarda il personale. Tempo addietro venne messo a punto una sorta di piano quinquennale 2013-2018 per risanare i conti che passano in primo luogo dalla vendita di un immobile nel corso dei Mille, già adibito a scuola comunale, valutato dall’Agenzia delle entrate in 920 mila euro. Nel piano di dismissione anche la vendita di una casa in Corso VI Aprile, di un terreno e casa rurale in contrada Mezzatesta di Calatafimi e di due magazzini di 120 metri quadrati ciascuno a Camporeale. Dismissioni che non sembrano facili perché occorre trovare gli acquirenti. Mediamente la “Mangione”, conosciuta come il “boccone del povero” ospita una quarantina di anziani, e oggi naviga in difficili acque per grosse difficoltà economiche.

Giuseppe Maniscalchi