Alcamo: Geosito, progetto in parte rimodulato

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Ridimensionato il Geosito di Alcamo. L’imponente opera pubblica è stata in parte rimodulata: la decisione è stata annunciata ieri nel corso di un incontro nell’aula consiliare del Comune alla presenza di movimenti ed associazioni ambientaliste che da tempo chiedevano all’amministrazione un incontro paventando il danneggiamento dell’area in cui sono stati trovati importanti reperti archeologici. L’amministrazione, raccogliendo in parte il grido d’allarme degli ambientalisti che parlavano di cementificazione selvaggia, ha deciso quindi di intervenire presentando una variante al progetto originale, ridimensionando l’opera e modificandola nelle parti essenziali “a tutela – è stato spiegato – della visibilità e della fruizione del Geosito”. Apprezzamento è stato esternato dagli stessi ambientalisti: “Tutto ciò – sottolinea Gianni Gervasi dell’associazione Laurus – dimostra che quando un’amministrazione pubblica, intelligente e non arrogante, accetta il confronto con la società civile, esclusivamente per il bene della Res Pubblica, si possono ottenere grandi cose”. Ma, come si suol dire, non è tutto oro quel che luccica. Infatti rimangono i dubbi ancora su alcuni aspetti del progetto: “Si è riscontrato – aggiunge Gervasi – apprezzamento da parte dei rappresentanti del coordinamento del comitato sorto contro il progetto di cementificazione del Geosito, pur rimanendo perplessi sulla opportunità di andare a realizzare proprio in quest’area un teatro”. Siamo in presenza di un sito ritenuto dalla comunità scientifica di importanza mondiale per le emergenze paleontologhe presenti all’interno delle cave. “Grande merito – conclude il rappresentante di Laurus – va al dirigente tecnico del Comune Anna Parrino ed al vicesindaco Salvatore Cusumano che hanno veramente cambiato un brutto progetto in un’opera che, e lo auspichiamo tutti, possa dare giusta dignità e visibilità ad un sito che fino ad oggi non è mai stato valorizzato”. Ad esternare apprezzamento per il confronto anche lo stesso assessore Cusumano: “Abbiamo presentato una variante al progetto dell’anfiteatro ed è stata una serata di grande confronto e condivisione”. Gli ambientalisti hanno sempre evidenziato che in siti come quello delle ex Cave dei Cappuccini di Alcamo andrebbero esclusi tutti quegli interventi che possano alterare o compromettere l’integrità e la riconoscibilità dei luoghi, come sbancamenti o movimenti di terra significativi, introduzione di elementi di interferenza visuale, cancellazione dei caratteri specifici. Nel parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali nel rilasciare il nulla osta per la partenza dei lavori era espressamente prescritto che i lavori dovevano eseguirsi sotto la supervisione continua di esperti paleontologi. Stiamo parlando di un’opera pubblica per la quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 5 milioni di euro, nell’ambito di una serie di progetti da attuare con fondi europei. Qui sono stati trovati reperti unici: l’elefante nano, il ghiro gigante, carapaci e uova di tartarughe, risalenti a centinaia di migliaia di anni fa.