Alcamo-Fatto dalla Terza commissione documento sulla pedemontana

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Il documento definitivo, che si compone di una quindicina di pagine, sarà presentato dalla Terza commissione consiliare giovedì prossimo. Per giorno 23 alle 16, infatti, è stata convocata la riunione presso il Palazzo di vetro per illustrare contenuti e possibili soluzioni per sbloccare le nuove concessioni edilizie, una trentina, nella cosiddetta fascia pedemontana di Alcamo. Un paio di mesi fa una disposizione, firmata dal responsabile dei servizi urbanistica, Giuseppe Stabile ha avviato l’istruttoria dei progetti per la zona pedemontana di Alcamo, grazie ad una recente sentenza del Tar che ha consentito di dare prioritariamente esito alle istanze, oggetto del ricorso al Tribunale amministrativo nonché per quelle per le quali lo stesso organo si è già espresso. Venivano evidenziate due fattispecie. Le pratiche edilizie riguardanti completamenti di opere o rinnovi di proroghe di titoli edilizi già in precedenza rilasciati. In tali casi e per tali opere progettuali, viene ravvisata l’opportunità di consentire il completamento delle opere già iniziate, giuste concessioni approvate. Per quanto riguarda le nuove concessioni si è ancora al palo e la Terza commissione proporrà soluzioni che andranno valutate. Quella del settore urbanistico in generale è materia complessa a causa di leggi, leggine, regolamenti, sentenze di vari tribunali che complicano maledettamente gli iter burocratici. Quello dello sblocco delle concessioni edilizie nelle zone pedemontane è un cavallo di battaglia dell’ex consigliere comunale Ignazio Caldarella, che a suo tempo presentò varie interrogazioni contenenti anche sentenze del Consiglio di Stato che sbloccherebbero l’iter della pedemontana. Ad Alcamo il settore edilizio rappresenta un importante volano per l’economia ma che continua a restare al palo: prova ne è che di recente la Regione ha minacciato l’invio di un commissario per il Piano regolatore generale, mentre il Piano paesaggistico regionale starebbe per tagliare il traguardo e sarebbe più che mai opportuno che si conoscessero le direttive adottate per il territorio alcamese. Senza strumenti urbanistici aggiornati viene penalizzata l’economia e per tale motivo il consigliere Gino Pitò ha sollecitato l’amministrazione Surdi sia con interrogazioni che con interventi in consiglio comunale. Ricordiamo che per oltre sei mesi il sindaco ha tenuto la delega all’Urbanistica e solo da poco tempo l’ha affidata a Fabio Butera. Così come all’Urbanistica manca il dirigente. Tutto ciò non fa altro che rallentare l’attività di un importante settore comunale dalle cui risposte dipende la possibilità di creare lavoro del quale c’è tantissimo bisogno e a tanti alcamesi di coronare il sogno di costruirsi una casa.