Alcamo-Fascia pedemontana, si sbloccano progetti

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Una disposizione, firmata dal responsabile dei servizi urbanistica, Giuseppe Stabile (nella foto), ha avviato l’istruttoria dei progetti per la zona pedemontana di Alcamo, grazie ad una recente sentenza del Tar che di fatto ha sbloccato l’iter progettuale. Nella disposizione di servizio è scritto, fra l’altro, che si dà prioritariamente esito alle istanze, oggetto del ricorso al Tar nonché per quelle per le quali il Tribunale amministrativo si è già espresso, Vengono evidenziate due fattispecie. Le pratiche edilizie riguardanti completamenti di opere o rinnovi di proroghe di titoli edilizi già in precedenza rilasciati. In tali casi e per tali opere progettuali, viene ravvisata l’opportunità di consentire il completamento delle opere già iniziate, giuste concessioni approvate. La prosecuzione dei lavori dovrà essere valutata, tenendo conto di vari aspetti; per esempio esulano gli eventuali interventi di completamento di opere che contengono aumenti volumetrici in ampliamento, essendo configurabili come nuova costruzione. Sulla pedemontana varie interrogazioni vennero presentate dall’ex consigliere Ignazio Caldarella, protagonista di diverse battaglie per sbloccare i progetti della pedemontana riportando leggi e sentenze. Avvio del procedimento di diniego invece per le pratiche edilizie per interventi di nuova edificazione. I tecnici che istruiscono i progetti sono l’architetto Roberto De Simone e i geometri Roberto Calvaruso e Gioacchino Li Causi. Una vicenda complessa quella della edificazione nella zona  pedemontana, che potrebbe rilanciare il settore edilizio. Una vicenda per certi versi paradossale perché chi al Comune autorizzò una decina di anni fa la costruzione di nuovi immobili, un paio di anni fa bloccò le nuove concessioni, che comportarono ricorsi al Tar da parte degli interessati. Così come coloro i quali acquistarono aree per realizzare nuove abitazioni sulla pedemontana, sulla base che negli anni sono state rilasciate le concessioni e ora sono bloccate, sono decisi a chiedere il risarcimento dei anni al Comune, dove ancora si attende la nomina del dirigente dell’urbanistica.