Alcamo e il Piano regolatore Tre consiglieri: “Si faccia chiarezza su tale strumento”

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E’ lo strumento indispensabile per la pianificazione e il rilancio del territorio. Si tratta del Piano regolatore generale per la cui predisposizione spesso passano nei Comuni decine di anni. Un iter difficile e complesso anche per le astrusità delle leggi in materia. Uno strumento urbanistico che impone delle scelte importanti e per fare un esempio è sufficiente variare la destinazione di un terreno per fare la fortuna economica del proprietario oppure di lasciarlo con un pugno di mosche in mano. Ad Alcamo l’ultimo Piano regolatore venne approvato durante la prima amministrazione Ferrara. Ora è scaduto da tempo anche se pur lentamente si è messa in moto da un paio d’anni la macchina comunale per redigere il nuovo strumento urbanistico che deve fare i conti anche con l’abusivismo e di tutti quei quartieri sorti nelle periferie, sanati grazie all’approvazione dei Piani particolareggiati di recupero. Si debbono individuare aree libere per l’edilizia abitativa così come per i nuovi padiglioni industriali. Insomma una materia complessa sulla quale i consiglieri comunali di Abc e Alcamo Cambierà, Mauro Ruisi, Caterina Camarda e Gino Pitò hanno presentato un’interrogazione al sindaco Domenico Surdi chiedendo “che venga fatto il punto sulle procedure per l’adozione della revisione del Piano regolatore generale, ormai scaduto”. Con l’interrogazione si eleva il tono del dibattito politico in quanto si affronta un tema importante e non l’ordinaria amministrazione come per esempio riparare una buca, curare il verde, una perdita di acqua o sostituire una lampadina che si fa passare sul web come un evento straordinario, che non andrebbe nemmeno raccontato. E’ ovvio che rientra nelle normalità di un Comune assicurare servizi. E non trasformare interventi normali e ordinari in racconti del tipo “Alcamo… nel paese delle meraviglie”!!! La complessità emerge su altri argomenti come per esempio il Prg. “Riteniamo che, nell’ottica di una partecipazione democratica fondamentale, – dicono gli esponenti di Abc e Alcamo Cambierà – per garantire pluralità e trasparenza, sia necessario informare il consiglio comunale sulle procedure che vengono attualmente portate avanti dall’Amministrazione e consentire – allo stesso tempo – ai consiglieri di rivedere le direttive approvate da oltre due anni, soprattutto considerato che la città ha quasi completamente rinnovato la sua rappresentanza democratica”. Nell’interrogazione oltre ad una serie di domande e osservazioni tecniche che mirano a definire una tempistica per l’adozione del fondamentale strumento urbanistico, vengono chieste “notizie riguardo, tra le altre cose, la composizione del gruppo di progettazione, i rapporti con la società “Circes” e lo stato dei vari studi propedeutici come quello agricolo\forestale, la relazione geologica e l’analisi demografica. Alla luce di queste prime settimane di governo e considerata la complessità delle questioni urbanistiche nel nostro territorio, i tre consiglieri comunali si chiedono: “se non sia opportuno nominare un assessore all’Urbanistica che si occupi a tempo pieno di queste questioni delicate ma fondamentali per garantire quel necessario sviluppo dell’intero territorio”. Il Settore urbanistica oggi ad Alcamo versa nella più totale paralisi mancando anche il dirigente, con gravi danni per tutta la città. Edilizia in particolare.