Alcamo-Contribuenti duri a pagare le tasse: 4 su 10 non lo fanno

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Più di quattro cittadini su 10 lo scorso anno sono riusciti a “gabbare” il Comune di Alcamo non pagando le tasse. Per l’esattezza il 42 per cento non ha corrisposto quanto dovuto e solo il 58 per cento lo ha fatto, creando nelle casse municipali una voragine finanziaria di 3 milioni e 300 mila euro. Gli alcamesi si dimostrano duri a pagare le tasse, vale a dire i rifiuti, la Tasi, l’Imu o anche l’occupazione del suolo pubblico. Situazione che è stata certificata nel conto consuntivo del 2015 appena approvato dalla giunta e che sarà all’esame del consiglio comunale giovedì prossimo, 29 settembre. In prospettiva bisogna dire che non tira un’aria buona al palazzo di città e lo si dice a chiare lettere nella relazione sempre al conto consuntivo del 2015: “Se l’Ente in questi anni non migliorerà la propria capacità di riscossione delle entrate – si legge – dovrà restringere in modo molto consistente la propria capacità di spesa”. Da considerare che incombe anche sulla testa dei Comuni un decreto legislativo, approvato lo scorso anno, che punta proprio a migliorare la capacità di riscossione degli enti locali e che prevede una introduzione graduale di tale norma. Nell’anno 2015 tale fondo è stato determinato in una misura ancora pari al 36 per cento del suo effettivo valore. Nel 2016 sarà del 55 per cento, nel 2017 del 70, nel 2018 dell’ 85 e nel 2109 bisognerà arrivare al 100 per cento della riscossione. “In assenza di una corretta programmazione – si precisa sempre nella relazione – di fatto non sarà più possibile realizzare opere pubbliche ad Alcamo”. Va meglio a livello di accertamento per quanto concerne le imposte che racchiudono Irpef, Ires ed altre imposizioni che prevedono un pagamento in corresponsione al proprio reddito. In questo caso la riscossione sale al 93 per cento: su un accertamento di 11,3 milioni se ne sono incassati 10,7. Discorso diverso per i tributi speciali dove si torna ai minimi termini: ad essere riscosso appena il 30 per cento del dovuto ma in questo caso non si parla di grandi cifre. Infatti dei 31 mila euro accertati ne sono stati incassati appena 9 mila. A rientrare in questa categoria il canone idrico e le multe elevate dal comando di polizia municipale. Proprio queste ultime hanno un “bassissimo indice di riscossione”.