Alcamo-Autorizzazioni scadute, chiusi i pozzi privati: emergenza per chi compra l’acqua

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Nere nubi si addensano all’orizzonte perché il bollettino lascia prevedere ulteriori disagi per l’approvvigionamento idrico nella città di Alcamo, dove l’acqua viene distribuita per poche ore ogni cinque giorni. Infatti non è stata ancora rinnovata dal Comune la richiesta al Genio civile per l’autorizzazione ad attingere l’acqua dai pozzi privati (cinque in tutto), scaduta lo scorso 31 dicembre. Si tratta del versamento di 130 euro. In pratica si potrebbe verificare quanto accaduto lo scorso mese di agosto, quando il blocco dei pozzi mandò in tilt l’erogazione, che molti alcamesi si garantiscono solo con l’acquisto del prezioso liquido consegnato dagli autotrasportatori privati. Che la materia vada bene regolamentata non ci piove. E a tal proposito la IV Commissione consiliare ha esitato lo scorso 27 settembre “Il regolamento per la fornitura di acqua non potabile a mezzo trasporto con autobotte”, che si compone di dodici articoli. Da allora è calato il silenzio sul regolamento che deve essere approvato dal consiglio comunale. Pertanto non si possono, da un giorno all’altro mettere all’improvviso in crisi migliaia di alcamesi, come successe ad agosto, poiché la principale fonte di sostentamento per un bene essenziale, quale è l’acqua, viene, in centinaia di casi, garantita a caro prezzo con l’acquisto da privati. Allo stato attuale le autobotti private possono attingere solo dal Bottino dopo che il richiedente si sottopone alla trafila burocratica. Ovvero deve presentare richiesta all’Ufficio acquedotto nelle giornate lavorative. Fare poi un versamento alla Tesoreria comunale: il costo è di 25 euro per ogni quindici metri cubi di acqua più il trasporto, circa 50 euro. Un bel salasso per tantissimi alcamesi. Autobotti private in attesa in questi giorni per prelevare l’acqua dai serbatoi del Bottino. Acqua venduta dal Comune che viene tolta da quella che dovrebbe andare nelle condutture, che riforniscono le abitazioni private, laddove il prezioso liquido viene erogato in quantità sufficiente. Infatti da tempo gli abitanti delle periferie lamentano che arriva poca acqua nei serbatoi dei condomini e abitazioni private e sono quindi costretti a comprarla. In questi giorni la vendita la fa solo il Comune essendo bloccati i pozzi privati. Stando così le cose non si esclude che i turni di erogazione possano essere allungati poiché dal Bottino ogni giorno viene meno una certa quantità d’acqua venduta dal Comune e prelevata dalle autobotti private. Quello dell’approvvigionamento idrico è ad Alcamo un problema secolare, che fino ad oggi nessuna amministrazione comunale è riuscita a risolvere. E mentre tarda l’inizio dei lavori alle sorgenti di Cannizzaro, appaltati quasi quattro mesi fa per la nomina da fare del direttore dei lavori, si continua ad acquistare l’acqua da Siciliacque che ogni anno costa al Comune e quindi ai cittadini alcamesi 800 mila euro. Ora pare che stia per riesplodere il problema dei prelievi dai pozzi privati, le cui autorizzazioni dovrebbero essere rinnovate. Pozzi privati, che fanno da supporto alla distribuzione dell’acqua, mentre già le Forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per prevenire prelievi non autorizzati o le vendite abusive. Ad Alcamo operano quattro ditte di autotrasportatori d’acqua sia per usi potabili, che domestici con una trentina di camion.