Alcamo-Acqua a caro prezzo, il Comune costretto e “svenarsi”

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Acqua che arriva ogni tre giorni ad Alcamo: oramai dalla scorsa estate non si registrano più intoppi all’erogazione e la città pare abbia superato i problemi di approvvigionamento, al netto delle falle delle condotte idriche interne che sono un colabrodo. Ma costa caro agli alcamesi avere le cisterne sempre piene. Al punto che uno degli ultimi atti del commissario straordinario del Comune, Giovanni Arnone, prima di lasciare il posto al neosindaco Domenico Surdi, è stato quello di aumentare il capitolo di spesa inerente al servizio idrico. L’acqua gli alcamesi la pagheranno ad altissimo prezzo. A pesare più di tutti è l’allacciamento alla sorgente di Montescuro ovest, provvedimento voluto dall’allora sindaco Sebastiano Bonventre. Solo quest’anno è prevista una spesa di ben 720 mila euro per l’acqua da Montescuro e dal potabilizzatore di Partinico gestito dall’Amap, frutto della tariffazione che il Comune deve pagare per avere questa portata idrica importante. Per Montescuro infatti il Comune deve sborsare 69 centesimi a metro cubo, oltre iva. Da qui arrivano ben 70 litri di acqua al secondo, una vera manna dal cielo in una città che ha scontato le gravissime inefficienze delle proprie sorgenti. Stiamo parlando in particolare dell’impianto di contrada Cannizzaro, oggi fermo, costretto più volte a fermarsi in passato mettendo in ginocchio la città a causa di un impianto obsoleto e malfunzionante. A questi 720 mila euro ci sono da aggiungere all’incirca altri 300 mila euro di gestione dell’impianto di depurazione delle acque reflue urbane, e trasporto e smaltimento dei fanghi. Alla tirata dei conti il Comune quest’anno dovrà spendere poco più di un milione di euro per distribuire l’acqua. Tradotto vuol dire che il tutto si tramuterà in una bolletta salatissima per la città. In prospettiva però l’obiettivo è quello di eliminare i costi di Montescuro. Sono infatti in via di aggiudicazione i lavori per appaltare i lavori di rifacimento delle condutture e manutenzione delle sorgenti di contrada Cannizzaro dalle quali al Bottino potranno arrivare circa 50 litri al secondo. Solo così ci si potrà scrollare di dosso il fardello di dovere attingere da Montescuro ad un prezzo altissimo. Lavori che ammontano a circa 2 milioni e mezzo di euro il cui iter fu avviato dall’allora amministrazione Bonventre stoppato dagli uffici per problemi di bilancio. Solo la caparbietà del consigliere comunale Ignazio Caldarella è riuscito proprio nel rush finale nel bilancio 2015 a fare inserire l’impegno di spesa. Al momento, oltre a Montescuro, Cannizzaro e potabilizzatore, Alcamo conta anche sulla sorgente di Dammusi per un totale di 120 litri di acqua al secondo di approvvigionamento.