Alcamo -“A tavola con mio fratello”, coinvolti anche i ragazzi dello Sprar

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Ospitare un immigrato a pranzo o a cena: le famiglie dell’Azione Cattolica di Trapani aprono le porte di casa per vincere la diffidenza. Condividere il tempo della festa superando i timori e il sospetto, per scoprire che dietro ad ogni immigrato c’è una storia, una speranza di vita migliore, una persona. Per sperimentare che l’integrazione comincia dalla relazioni di ogni giorno, integrando nella dimensione della quotidianità l’incontro con i numerosi migranti richiedenti asilo o rifugiati che vivono nel nostro territorio, torna in questo periodo natalizio, l’iniziativa dell’Azione Cattolica diocesana “A tavola con mio fratello”: l’esperienza di condividere un pranzo e una cena, a casa, in famiglia, con uno o più immigrati. Saranno coinvolti gli ospiti dei centri SPRAR del territorio, in particolare quello di Alcamo gestito dalla cooperativa “Badia Grande”. Sabato due donne rifugiate, ospiti di uno dei centri di protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestiti dal consorzio “Solidalia”, condivideranno il pranzo della vigilia di Natale con il vescovo della diocesi Trapani Pietro Maria Fragnelli al Palazzo Vescovile. Chi desidera partecipare all’iniziativa ed invitare a casa in questo periodo di festività natalizio un immigrato o anche un gruppo di immigrati può chiamare il numero 333 312 90 61 dell’Azione Cattolica diocesana.

(Nella foto: una famiglia della frazione di Marausa con il loro ospite Zakaria Traore, diciottenne della Costa d’Avorio)