Alcamo-A fuoco portone di studio legale e auto in rione popolare

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Uno studio legale e un’auto a fuoco. Notte d’inferno ad Alcamo quella appena trascorsa con due diversi attentati incendiari che in tutta chiarezza appaiono fra loro scollegati. Ma due episodi di identica violenza che generano inquietudine fra la comunità già in passato scossa da raid con il fuoco e non solo. L’episodio più eclatante si è consumato nel cuore del centro storico in via Santissima Salvatore, ad un passo dalla centrale area pedonale di piazza Ciullo. Qualcuno ha messo dei sacchi della spazzatura davanti allo studio legale dei fratelli avvocati Antonio e Francesco Vallone, e dell’altro collega Angelo Pizzo, li ha cosparsi di liquido infiammabile ed ha appiccato il fuoco. Un rogo che in pochissimi secondi si è alzato altissimo avvolgendo tutto il portoncino in legno dello studio, arrivando anche a danneggiare parte del prospetto e sfiorando persino la finestra al primo piano. Immediato sul posto l’intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento che hanno spento l’incendio in pochi minuti evitando danni ben peggiori. Ad indagare i carabinieri che al momento non si sentono di escludere alcuna pista: ovviamente ci si sta concentrando maggiormente su ipotetiche ritorsioni nei confronti degli avvocati o di uno di loro in relazione alla propria attività professionale. In particolare il nome dell’avvocato Antonio Vallone è salito alla ribalta delle cronache per aver difeso la famiglia Coraci al processo per l’omicidio di Enrico. Per questo processo i due imputati, i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, sono stati condannati nel marzo scorso all’ergastolo. Non si escludono però neanche altre ipotesi investigative come quella di un possibile raid organizzato da uno squilibrato. Gli stessi militari dell’Arma sono impegnati sul fronte investigativo anche per l’incendio che si è consumato poche ore prima, sempre ad Alcamo, nel rione popolare di via Achille Campanile, nelle vicinanze della rotonda che fa da incrocio tra viale Europa e viale Italia. Qui ad andare completamente distrutta è stata una Citroen C1 di proprietà di un uomo di 49 anni con precedenti per reati contro il patrimonio. Inutile, nonostante la tempestività, l’intervento dei vigili del fuoco che nonostante la celerità delle operazioni non sono riusciti a salvare un solo centimetro quadrato del veicolo di cui è rimasta solo la carcassa fumante. In questo caso gli inquirenti stanno provando a scavare nella sfera privata del proprietario del mezzo per provare a capire il movente. I pompieri non hanno potuto accertare l’origine del rogo ma ci sono pochi dubbi sul fatto che si è in presenza di un’azione dolosa: in base a quanto accaduto la ricostruzione appare abbastanza chiara e l’incendio non pare essere dettato da fatti accidentali. In queste ultime settimane si sono susseguiti una serie di incendi ad auto. Nel novembre sono state danneggiate dalle fiamme l’auto di un pensionato in via XXIV Maggio e quella di una donna in via Cordone, stradine del centro storico.